Marzo mese della sensibilizzazione sul tumore del colon retto 

tumore del colon retto

Marzo è il mese dedicato alla sensibilizzazione sul tumore del colon retto, il secondo più frequente in Italia nelle donne e negli uomini rispettivamente dopo quello della mammella e della prostata.  

Il tumore del colon retto nasce dalla crescita incontrollata delle cellule epiteliali della mucosa che riveste l’intestino crasso (colon), si manifesta principalmente nell’ultima parte del colon e, più raramente, nel colon trasverso e discendente.  

I dati in Italia e chi è a rischio 

Nel 2024 in Italia ci sono stati circa oltre 48 mila casi di tumore al colon retto con una diffusione maggiore tra i 60 e i 75 anni, ma il numero dei casi è in aumento anche tra i più giovani.  

Negli ultimi vent’anni, grazie ai programmi di screening, l’incidenza è diminuita nella fascia 50-69 anni con un calo annuo del 3-4% mentre i dati recenti evidenziano un aumento dello 0,4% annuo nei soggetti sotto i 50 anni, inclusi i giovani under 30.  

I fattori di rischio per il tumore del colon retto includono diete, genetica e cause non ereditarie, rendendo tutti potenzialmente esposti al problema.  Dal punto di vista nutrizionale, una dieta ricca di grassi, proteine animali e povera di fibre è associata ad un aumento del rischio, mentre il consumo di frutta e verdura sembra avere un effetto protettivo. Anche l’obesità e la sedentarietà giocano un ruolo sfavorevole.  

Sul piano genetico, circa il 10% dei tumori del colon retto è legato a mutazioni ereditare, avere un parente di primo grado con questo tumore aumenta il rischio di 2-3 volte.  

Diagnosi e cura 

Gli esami fondamentali per la diagnosi di un tumore del colon e del retto prevedono:  

  • Ecografia addominale e pelvica; 
  • Colonscopia con biopsia per esame istologico; 
  • TC; 
  • Anoscopia;
  • Rettoscopia; 
  • RM pelvica;
  • Livello sierico dell’antigene carcinoembrionale. 

Per il tumore del colon: 

  • La chirurgia è il trattamento più comune ed efficace soprattutto negli stadi iniziali, l’intervento poi varia in base alla sede e all’estensione del tumore; 
  • La chemioterapia e/o l’immunoterapia con nuovi farmaci biologici vengono i impiegati nelle fasi avanzate, in presenza di metastasi, con l’obiettivo di rallentare l’evoluzione della malattia; 
  • Farmaci a bersaglio molecolare e Immunoterapia 

Per il tumore del retto: 

  • Chirurgia; 
  • Stomia; 
  • Chemioterapia e Radioterapia; 
  • Trattamento conservativo, in circa il 16-27% dei casi, si ottiene una risposta completa alla terapia. 

Come prevenire? 

In Italia è attivo un programma nazionale di screening per la diagnosi precoce, con modalità che variano tra le Regioni e, generalmente, prevede la ricerca del sangue occulto nelle feci ogni due anni per le persone tra i 50 e i 70 anni. In alternativa è possibile sottoporsi ad una rettosigmoidoscopia, da effettuare una sola volta tra i 58 e i 60 anni e da ripetere eventualmente ogni 10 anni. 

Gennaio mese della senibilizzazione del Tumore alla Cervice 

tumore cervice

Gennaio è il mese dedicato alla prevenzione del tumore alla cervice, uno dei più frequenti nelle donne sotto i 50 anni di età.  

Questo mese rappresenta un’occasione importante per sensibilizzare le donne riguardo tutti gli strumenti messi a loro disposizione per sottoporsi a esami mirati a identificare eventuali malattie ginecologiche e per curarle tempestivamente.  

 I numeri in Italia e le cause più frequenti 

Il Ministero della Salute ricorda che nel 2024 sono state stimate circa 2.382 diagnosi del cancro al collo dell’utero, tra cui il 4% appartiene alla fascia di età giovanile e sono 49.800 le donne guarite in Italia.  

La causa più frequente di questo tumore è il Papilloma Virus (HPV), una malattia sessualmente trasmissibile, la quale può portare a gravi conseguenze se non si regredisce spontaneamente.  Oltre all’HPV, altri fattori di rischio che contribuiscono alla formazione del tumore alla cervice sono il fumo, l’inizio precoce dell’attività sessuale, i casi genetici, una dieta povera di frutta e verdura e l’obesità.  

Gli esami di screening per il tumore alla cervice

Lo screening del tumore alla cervice si basa su due test principali: 

  • Pap test
  • HPV-DNA test

Il Pap test viene offerto ogni 3 anni alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni mentre il test per il Papilloma Virus viene raccomandato alle donne di età maggiore di 30 con una frequenza di 5 anni. 

In caso di positività all’HPV test la donna viene sottoposta al Pap test come approfondimento diagnostico per individuare eventuali alterazioni cellulari e, se necessario, viene indirizzata alla colposcopia, ovvero un esame che tramite il colposcopio visiona la cervice uterina ingrandita così da confermare o meno la presenza di tumori.  

Nel momento in cui il Pap test non evidenzia alterazioni significative, l’HPV test viene ripetuto dopo un anno.  

Cosa fare per ridurre il rischio? 

La fondazione AIRC per la ricerca sul cancro ha lanciato una strategia con dei punti chiave da raggiungere entro il 2030 per eliminare il tumore alla cervice

  • Il 90% delle ragazze devono essere vaccinate con tutti i richiami previsti per l’HVC entro i 15 anni di età; 
  • Il 70% delle donne devono essere sottoposte a screening entro i 35/45 anni; 
  • Il 90% delle donne con tumore alla cervice devono essere sottoposte ai trattamenti adeguati.  

Novembre mese della prevenzione dei tumori maschili 

prevenzione tumori maschili

Novembre è dedicato alla sensibilizzazione e prevenzione dei tumori maschili, con un focus particolare sui tumori della prostata, dei testicoli e della vescica.  

Iniziative come il “Movember” incoraggiano gli uomini a prendersi cura della propria salute tramite controlli e stili di vita sani. In Italia, ad esempio, sono oltre 36.000 i nuovi casi di tumore alla prostata diagnosticati ogni anno, e la prevenzione diventa essenziale per aumentare le possibilità di diagnosi precoce, che è fondamentale per la gestione della malattia. 

L’importanza della prevenzione in numeri 

I dati confermano quanto sia rilevante la prevenzione: il tumore alla prostata, che è il più comune fra i tumori maschili, colpisce circa 1 uomo su 8. L’incidenza è in aumento, soprattutto per via dell’allungamento dell’aspettativa di vita e del miglioramento delle tecniche diagnostiche, che permettono di identificare il cancro in stadi sempre più precoci.  

Il tumore ai testicoli è meno frequente ma colpisce soprattutto uomini giovani, con il picco di diagnosi tra i 15 e i 40 anni. Anche il tumore della vescica è diffuso e rappresenta circa il 7% dei tumori maschili: in Italia, infatti, si stimano circa 25.500 nuovi casi ogni anno.  

Grazie ai programmi di prevenzione e screening, la mortalità per molti tumori maschili si è ridotta, dimostrando l’importanza di diagnosi tempestive e controlli regolari. 

I controlli consigliati per una corretta prevenzione 

Prevenire significa non solo migliorare le probabilità di cura, ma anche favorire una vita più lunga e sana. I tumori maschili più diffusi, come quello alla prostata, possono essere rilevati in fasi molto precoci grazie a semplici test diagnostici, come il PSA (Antigene Prostatico Specifico) e l’esplorazione rettale. Anche per il tumore ai testicoli e alla vescica, un monitoraggio attento dei sintomi e un consulto regolare con il proprio medico possono fare la differenza. 

Ma quali sono i principali controllo consigliati per una prevenzione precoce? 

  • Tumore alla Prostata: 
    • Test PSA: Un esame del sangue che misura i livelli dell’antigene prostatico specifico, utile per individuare anomalie nella prostata. 
    • Esplorazione Rettale Digitale: Una procedura semplice che permette di identificare irregolarità nella prostata. 
  • Tumore al Testicolo: 
    • Autoesame Testicolare: Consigliato mensilmente, permette di notare eventuali cambiamenti di forma o consistenza, che potrebbero indicare la presenza di masse. 
  • Tumore alla Vescica e Apparato Urogenitale: 
    • Analisi delle Urine: Utile per identificare la presenza di sangue o altre anomalie. 
    • Cistoscopia: Per valutare direttamente la superficie interna della vescica, in presenza di sintomi specifici o fattori di rischio. 

la prevenzione può salvare vite. Prenota subito il tuo controllo presso la nostra clinica polispecialistica e partecipa anche tu alla campagna di prevenzione. 

Dott. Baiano: anticorpi monoclonali per la cura del tumore. I risultati dello studio 

Anticorpi Monoclonali

Il Dott. Baiano, Chirurgo d’eccellenza presso Casa del Sole, presenta con una videointervista il suo studio sulle mutazioni genetiche che sono alla base dell’insorgenza dei tumori

La ricerca è stata condotta su 500 pazienti affetti da neoplasia e sottoposti, dopo accurato studio preoperatorio, a un intervento chirurgico presso la nostra clinica polispecialistica. Dopo aver rimosso il tumore, una parte dello stesso è stata analizzata dall’anatomopatologa, la Prof.ssa Calogero, la quale ha potuto rintracciare i geni mutati che avevano portato alla malattia. 

Dai risultati delle analisi, sugli stessi pazienti è stato possibile applicare un’immunoterapia attraverso anticorpi monoclonali specifici per il tipo di tumore e adatti alla persona sottoposta alla cura. Questo trattamento ha dunque permesso di evitare le classiche chemioterapie. 

Il racconto completo nella videointervista. 

Videointervista: