Respirare è un gesto che diamo per scontato, finché diventa difficile.
La polmonite, spesso associata ai “malanni di stagione”, è in realtà una delle infezioni respiratorie più diffuse e pericolose, capace di colpire a ogni età e in qualsiasi momento dell’anno.
In occasione della Giornata Mondiale contro la Polmonite, parliamo di come riconoscerla, prevenirla e proteggere la salute dei polmoni attraverso comportamenti consapevoli e controlli mirati.
Dentro la polmonite: cosa succede davvero nei polmoni
Quando un batterio, un virus o un fungo raggiunge gli alveoli — i minuscoli “sacchetti” d’aria dove avviene lo scambio di ossigeno — il corpo reagisce con un’infiammazione che li riempie di liquido.
È come se nei polmoni si formasse una barriera invisibile che impedisce all’ossigeno di entrare nel sangue.
Per questo, chi ha la polmonite respira con fatica, si sente senza forze e spesso prova dolore nel torace a ogni respiro.
Tipi di polmonite
Le forme più comuni sono:
- batteriche, causate soprattutto da Streptococcus pneumoniae;
- virali, come quelle legate al virus influenzale o a SARS-CoV-2;
- atipiche, provocate da agenti come Mycoplasma pneumoniae o Chlamydophila pneumoniae, più frequenti nei giovani adulti.
Chi si ammala e perché
La polmonite può colpire chiunque, ma alcune categorie sono più vulnerabili.
I bambini sotto i 5 anni, gli anziani, le persone con malattie croniche (come Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva, diabete o insufficienza cardiaca) e chi ha un sistema immunitario indebolito corrono un rischio maggiore.
Ma anche giovani adulti o sportivi, dopo un’influenza trascurata o una bronchite mal curata, possono sviluppare una forma acuta.
In Italia si registrano ogni anno oltre 100.000 ricoveri per polmonite e, nelle persone sopra i 65 anni, è ancora la prima causa infettiva di morte secondo i dati aggiornati più recenti dell’ISTAT.
I sintomi: quando il respiro si fa corto
Molte polmoniti iniziano come una semplice influenza: febbre, tosse, stanchezza.
Il campanello d’allarme arriva quando la febbre torna dopo un apparente miglioramento, quando la tosse cambia tono e diventa profonda, o quando compare dolore respirando.
I sintomi più comuni includono:
- tosse persistente, secca o con catarro;
- febbre alta con brividi o sudorazione;
- dolore toracico durante la respirazione;
- respiro corto o affannoso;
- spossatezza e perdita di appetito.
Nei bambini, l’infezione può manifestarsi con irritabilità o difficoltà a mangiare; negli anziani, invece, con confusione mentale o sonnolenza improvvisa.
Come si trasmette
La polmonite si trasmette principalmente per via aerea, attraverso le goccioline di saliva emesse con tosse o starnuti. La diffusione è favorita dagli ambienti chiusi e dall’inverno, ma può verificarsi in qualsiasi periodo dell’anno. Anche il contatto diretto con superfici contaminate può veicolare alcuni agenti infettivi.
Buone abitudini come lavarsi spesso le mani, evitare il fumo e coprire bocca e naso quando si tossisce restano strategie efficaci di prevenzione.
Prevenzione: i comportamenti che fanno la differenza
La prevenzione inizia ogni giorno, con gesti semplici che proteggono i polmoni e il sistema immunitario.
Vaccinarsi
Il vaccino antipneumococcico è raccomandato per bambini, anziani e persone fragili: protegge dalle forme batteriche più gravi di polmonite.
Anche la vaccinazione antinfluenzale riduce il rischio di infezioni virali che possono degenerare in complicanze polmonari.
Mantenere uno stile di vita sano
- Smettere di fumare, perché il fumo danneggia le vie respiratorie e abbassa le difese locali.
- Segui una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdura, per sostenere il sistema immunitario.
- Muoviti ogni giorno: l’attività fisica regolare migliora la capacità respiratoria.
- Respira consapevolmente: esercizi di respirazione profonda aiutano a mantenere elasticità polmonare.
Fare controlli periodici
Per chi soffre di patologie respiratorie croniche, come asma o BPCO, i controlli regolari con lo pneumologo sono fondamentali.
Visite, spirometrie e radiografie permettono di individuare precocemente eventuali complicanze o recidive.
Quando rivolgersi allo specialista
Non bisogna mai sottovalutare febbre alta, tosse persistente o difficoltà a respirare.
Una visita medica tempestiva consente di diagnosticare la polmonite con esami mirati — come la radiografia del torace, la misurazione della saturazione e le analisi del sangue — e di iniziare rapidamente la terapia adeguata.
Con i trattamenti moderni, nella maggior parte dei casi la guarigione è completa, ma un intervento tardivo può lasciare cicatrici o ridurre la funzionalità polmonare.
Polmonite e cuore: un legame meno noto
Pochi sanno che la polmonite non colpisce solo i polmoni: l’infiammazione sistemica può aumentare temporaneamente il rischio di eventi cardiovascolari come infarto e scompenso cardiaco.
Ecco perché, soprattutto nei pazienti anziani o con fattori di rischio, è importante monitorare anche la salute cardiaca durante e dopo la guarigione.
La polmonite è una malattia che possiamo prevenire e curare, ma solo se la riconosciamo in tempo. Vaccinarsi, ascoltare i segnali del corpo, evitare il fumo e sottoporsi a controlli regolari sono scelte semplici che fanno la differenza.
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