Giornata Mondiale contro l’AIDS 

AIDS

Il 1° dicembre si celebra la Giornata Mondiale contro l’AIDS, istituita nel 1988 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questa data è dedicata a sensibilizzare sull’AIDS, sostenere le persone colpite e ricordare chi ne è vittima. L’obiettivo è promuovere la prevenzione e combattere lo stigma, ancora oggi un ostacolo alla diagnosi e al trattamento. 

Cos’è l’AIDS? 

L’AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita) è lo stadio avanzato dell’infezione da HIV (Virus dell’Immunodeficienza Umana). Questa malattia colpisce il sistema immunitario, compromettendone la capacità di difendersi da infezioni e tumori. L’HIV si trasmette attraverso sangue, rapporti sessuali non protetti, utilizzo di strumenti contaminati e da madre a figlio durante gravidanza, parto o allattamento. 

Numeri sull’AIDS in Italia 

Nel 2023, l’Italia ha registrato 2.349 nuove diagnosi di HIV, un aumento rispetto al 2022 (2.140) e vicino ai livelli pre-pandemia. Oltre il 60% delle diagnosi è stato effettuato in fase tardiva. Gli uomini di 30-39 anni rappresentano il gruppo più colpito, mentre, tra le donne, la fascia più a rischio è quella tra i 20 e i 29 anni. 

Il Lazio registra il tasso di incidenza più alto con 5,5 casi ogni 100.000 abitanti, seguito da Umbria ed Emilia-Romagna. L’autodiagnosi tardiva è un problema crescente, aggravando il rischio di AIDS conclamato, con 532 nuovi casi nel 2023. 

Prevenire e sensibilizzare 

La prevenzione resta il pilastro fondamentale per arginare la diffusione dell’HIV. Misure chiave includono: 

  • Test regolari e tempestivi per individuare l’infezione precocemente. 
  • Utilizzo del preservativo, fondamentale per prevenire la trasmissione sessuale. 
  • Educazione sessuale, per abbattere pregiudizi e disinformazione. 
  • Accesso alle terapie per chi è sieropositivo, che riducono il rischio di contagio. 

Sul sito del Ministero della Salute puoi leggere e approfondire su tutto ciò che riguarda l’AIDS. 

Settimana mondiale sull’uso consapevole degli antimicrobici: educare, sostenere, agire ora

antimicrobici

Dal 18 al 24 novembre, si celebra la Settimana mondiale sull’uso consapevole degli antimicrobici, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’obiettivo è aumentare la consapevolezza sull’antimicrobico-resistenza (AMR), una minaccia globale che compromette la capacità di trattare infezioni comuni.   

 Antimicrobico-resistenza: cosa significa?  

L’antimicrobico-resistenza è la capacità dei microrganismi (batteri, virus, funghi e parassiti) di sopravvivere e proliferare nonostante l’uso di farmaci progettati per eliminarli. Questo fenomeno rende inefficaci trattamenti essenziali, come gli antibiotici, e complica la cura di infezioni anche banali. 

Questa resistenza è alimentata soprattutto dall’uso eccessivo o improprio degli antimicrobici. Ogni volta che un antibiotico viene utilizzato, infatti, i microrganismi possono sviluppare mutazioni che li rendono più forti.  

I dati sono preoccupanti: in Europa, si registrano circa 35.000 decessi ogni anno dovuti a infezioni resistenti, e l’OMS prevede che, senza interventi rapidi, entro il 2050 la resistenza agli antimicrobici potrebbe causare fino a 10 milioni di morti l’anno.  

 Perché la prevenzione è cruciale? 

L’uso corretto degli antimicrobici può contenere il fenomeno della resistenza. Tra le pratiche essenziali:   

  • Evitare l’automedicazione: gli antibiotici devono essere prescritti solo quando necessario.   
  • Completare le terapie: interrompere il trattamento troppo presto può favorire la resistenza.   
  • Promuovere l’igiene: pratiche come lavarsi le mani riducono il rischio di infezioni e, quindi, l’uso di antimicrobici.   

La lotta all’AMR richiede un impegno condiviso: educazione, supporto e azione immediata sono le chiavi per preservare l’efficacia dei trattamenti antimicrobici per le generazioni future. 

Novembre mese della prevenzione dei tumori maschili 

prevenzione tumori maschili

Novembre è dedicato alla sensibilizzazione e prevenzione dei tumori maschili, con un focus particolare sui tumori della prostata, dei testicoli e della vescica.  

Iniziative come il “Movember” incoraggiano gli uomini a prendersi cura della propria salute tramite controlli e stili di vita sani. In Italia, ad esempio, sono oltre 36.000 i nuovi casi di tumore alla prostata diagnosticati ogni anno, e la prevenzione diventa essenziale per aumentare le possibilità di diagnosi precoce, che è fondamentale per la gestione della malattia. 

L’importanza della prevenzione in numeri 

I dati confermano quanto sia rilevante la prevenzione: il tumore alla prostata, che è il più comune fra i tumori maschili, colpisce circa 1 uomo su 8. L’incidenza è in aumento, soprattutto per via dell’allungamento dell’aspettativa di vita e del miglioramento delle tecniche diagnostiche, che permettono di identificare il cancro in stadi sempre più precoci.  

Il tumore ai testicoli è meno frequente ma colpisce soprattutto uomini giovani, con il picco di diagnosi tra i 15 e i 40 anni. Anche il tumore della vescica è diffuso e rappresenta circa il 7% dei tumori maschili: in Italia, infatti, si stimano circa 25.500 nuovi casi ogni anno.  

Grazie ai programmi di prevenzione e screening, la mortalità per molti tumori maschili si è ridotta, dimostrando l’importanza di diagnosi tempestive e controlli regolari. 

I controlli consigliati per una corretta prevenzione 

Prevenire significa non solo migliorare le probabilità di cura, ma anche favorire una vita più lunga e sana. I tumori maschili più diffusi, come quello alla prostata, possono essere rilevati in fasi molto precoci grazie a semplici test diagnostici, come il PSA (Antigene Prostatico Specifico) e l’esplorazione rettale. Anche per il tumore ai testicoli e alla vescica, un monitoraggio attento dei sintomi e un consulto regolare con il proprio medico possono fare la differenza. 

Ma quali sono i principali controllo consigliati per una prevenzione precoce? 

  • Tumore alla Prostata: 
    • Test PSA: Un esame del sangue che misura i livelli dell’antigene prostatico specifico, utile per individuare anomalie nella prostata. 
    • Esplorazione Rettale Digitale: Una procedura semplice che permette di identificare irregolarità nella prostata. 
  • Tumore al Testicolo: 
    • Autoesame Testicolare: Consigliato mensilmente, permette di notare eventuali cambiamenti di forma o consistenza, che potrebbero indicare la presenza di masse. 
  • Tumore alla Vescica e Apparato Urogenitale: 
    • Analisi delle Urine: Utile per identificare la presenza di sangue o altre anomalie. 
    • Cistoscopia: Per valutare direttamente la superficie interna della vescica, in presenza di sintomi specifici o fattori di rischio. 

la prevenzione può salvare vite. Prenota subito il tuo controllo presso la nostra clinica polispecialistica e partecipa anche tu alla campagna di prevenzione. 

Ottobre mese della prevenzione per il tumore al seno

Prevenzione seno

Ottobre si veste di rosa: come ogni anno, l’inizio dell’autunno viene dedicato alla sensibilizzazione sulla prevenzione del tumore al seno, una delle forme di cancro più diffuse tra le donne in tutto il mondo.  

Durante questo mese, numerose iniziative mirano a promuovere l’importanza della diagnosi, la consapevolezza e il sostegno alla ricerca scientifica.  

Cosa possono fare le donne per ridurre il rischio di tumore al seno?

Importanza della diagnosi precoce

Il tumore al seno è il tipo di cancro più comune nelle donne. Come afferma anche la Fondazione AIRC per la Ricerca sul cancro, ogni anno in Italia vengono diagnosticati 55.000 nuovi casi di tumore al seno, rappresentando circa il 30% di tutte le forme tumorali che colpiscono le donne e circa il 15% del totale dei tumori diagnosticati in Italia.  

Sebbene il numero di nuovi casi sia in leggero aumento, il tasso di mortalità è in diminuzione, e questo grazie ai progressi nelle terapie e, soprattutto, attraverso una diagnosi precoce. Proprio quest’ultima aumenta notevolmente le possibilità di guarigione, ed è per questo che l’ottobre rosa gioca un ruolo cruciale nel promuovere controlli regolari.  

Capiamo però quali sono gli esami da fare per una diagnosi tempestiva del tumore al seno.

Quali esami fare per la prevenzione?

Un controllo periodico è fondamentale per la diagnosi tempestiva del tumore al seno. Gli esami più efficaci sono:  

  • Autopalpazione: è un semplice esame che ogni donna può fare da casa per rilevare cambiamenti nel seno. La fase di osservazione è importante per notare modifiche nella forma, mentre la palpazione aiuta ad individuare noduli o altre anomalie. È importante, infatti, prestare attenzione anche a segnali come le retrazioni, secrezioni o alterazioni della pelle. A partire dai 20 anni, è consigliato eseguirla una volta al mese, tra il settimo e quattordicesimo giorno di mestruazioni.  
  • Mammografia: è un esame che viene effettuato tramite la compressione del seno tra due piastre per ottenere un’immagine radiografica del tessuto mammario, con l’obiettivo di identificare eventuali formazioni sospette o potenzialmente tumorali. La mammografia è raccomandata annualmente alle donne a partire dai 40 anni e non ha limiti di età.  
  • Ecografia mammaria: è un esame sicuro e non invasivo del seno. Si utilizza una sonda a ultrasuoni, che emette onde a bassa frequenza e alta intensità, per esaminare la zona interessata. Questo esame è consigliato alle ragazze dall’età compresa tra i 20 e i 40 anni, preferibilmente ogni anno. 

Cosa fare per ridurre il rischio?

Come abbiamo visto, è possibile ridurre il rischio di insorgenza del tumore al seno, effettuando regolarmente degli screening. Sebbene non esista un metodo di prevenzione sicuro al 100%, ci sono altre azioni che possono favorire la riduzione del rischio: 

  • Mantenere uno stile di vita sano, che comprenda una dieta equilibrata, attività fisica regolare ed evitare di bere e fumare può fare la differenza. 
  • Allattamento al seno, può ridurre il rischio di tumore, perché permette alle cellule mammarie di completare il loro sviluppo, rendendole meno vulnerabili a trasformazioni cancerose. 
  • Test genetici, per individuare mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA. Questi test possono essere strumenti di prevenzione utili quando la storia medica familiare o personale suggerisce un rischio ereditario di sviluppare il tumore. 

La salute del seno deve essere una priorità per tutte le donne e, grazie ai progressi medici, la prevenzione può salvare vite. Prenota subito il tuo controllo presso la nostra clinica polispecialistica e partecipa anche tu alla campagna di prevenzione. 

Consigli di Casa: prevenire le malattie della pelle 

MALATTIE DELLA PELLE

Le malattie della pelle sono condizioni che colpiscono la struttura e la funzionalità della cute, variando da patologie lievi e temporanee a disturbi cronici e invalidanti. 

Tra le più comuni troviamo la dermatite, la psoriasi, l’eczema, l’acne, le infezioni fungine e i tumori cutanei come il melanoma. In Italia, secondo recenti studi epidemiologici, oltre il 20% della popolazione soffre di una qualche forma di malattia della pelle, con una prevalenza che varia in base alla condizione specifica. 

Ad esempio, la psoriasi colpisce circa 2,5 milioni di italiani, mentre l’acne è particolarmente diffusa tra gli adolescenti, con una prevalenza del 70-90% durante l’età giovanile. 

Quali sono le principali cause? 

Le cause associate alle malattie della pelle sono molteplici e possono essere di natura genetica, ambientale o legate allo stile di vita. La dermatite, ad esempio, può essere scatenata da allergeni o sostanze irritanti presenti nei cosmetici, nei detergenti o in determinati tessuti, la psoriasi è una malattia autoimmune con una componente genetica, mentre l’acne è spesso causata da squilibri ormonali, stress e dieta.  

Le infezioni fungine possono derivare, invece, da una scarsa igiene o dall’uso di abbigliamento troppo stretto che non permette alla pelle di respirare.  

Inoltre, l’esposizione eccessiva ai raggi UV senza adeguata protezione solare è la principale causa dei tumori cutanei, compreso il melanoma. 

Malattie della pelle: consigli di prevenzione

La prevenzione di queste malattie è essenziale per mantenere una cute sana e prevenire condizioni più gravi. Ecco alcuni consigli semplici e pratici che i nostri medici raccomandano anche, soprattutto, in vista dell’estate: 

  1. Protezione Solare: Utilizzare sempre creme solari ad ampio spettro con un alto fattore di protezione (SPF), specialmente durante le ore di punta, e indossare abbigliamento protettivo, cappelli e occhiali da sole. 
  2. Igiene e Cura della Pelle: Mantenere una buona igiene personale, utilizzando prodotti delicati e adatti al proprio tipo di pelle. Evitare di utilizzare saponi e detergenti troppo aggressivi che possono irritare la pelle. 
  3. Alimentazione Equilibrata: Seguire una dieta sana e bilanciata ricca di vitamine e antiossidanti, che contribuiscono a mantenere la pelle in salute. L’idratazione è fondamentale: bere molta acqua per mantenere la pelle idratata dall’interno. 
  4. Prevenzione sul Posto di Lavoro: Per chi lavora in ambienti a rischio, come chi è esposto a sostanze chimiche o a radiazioni, è essenziale utilizzare i dispositivi di protezione individuale (DPI) adeguati, come guanti, maschere e abbigliamento protettivo. Le mani devono essere lavate frequentemente e idratate per prevenire dermatiti da contatto. 
  5. Consultazioni Mediche Regolari: Effettuare controlli dermatologici periodici per individuare precocemente eventuali problemi cutanei. Non esitare a consultare un dermatologo alla comparsa di segni sospetti sulla pelle. 

Seguire questi consigli può aiutare a prevenire molte delle malattie della pelle e a mantenere una cute sana.  

La nostra clinica si impegna ogni giorno a fornire le migliori cure e a promuovere la salute della pelle attraverso una prevenzione efficace: se sei interessato a prenotare una visita dermatologica, contattaci attraverso i nostri riferimenti!  

L’Endometriosi

n Italia l’#endometriosi colpisce circa il 10-15% delle donne in età riproduttiva ed interessa 30-50% delle donne con problemi di fertilità.

Sono almeno 3 milioni le donne con diagnosi conclamata, molte di più quelle ancora in attesa di dare un nome a ciò che le fa stare male o che non sanno di esserne affette. Una limitata consapevolezza della patologia è causa del grave ritardo diagnostico.

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Le cardiopatie congenite

Il 14 febbraio, nel giorno di San Valentino, si celebra la Giornata Mondiale delle Cardiopatie Congenite, ovvero un gruppo di patologie caratterizzate da alterazioni strutturali del cuore e dei grossi vasi

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