29 settembre – Giornata mondiale del cuore. Com’è cambiata la salute del cuore negli anni? 

In occasione della Giornata Mondiale del Cuore, riflettiamo su come la salute cardiovascolare sia cambiata nel tempo. Le terapie avanzate e la prevenzione hanno ridotto in modo drastico i decessi per infarto; tuttavia, le malattie croniche rappresentano una sfida crescente. 

 In questo articolo approfondiamo i dati più recenti sull’evoluzione delle malattie cardiovascolari, il quadro epidemiologico in Italia e il ruolo decisivo della prevenzione, offrendo spunti pratici per proteggere la salute del cuore. 

Infarti mortali in calo, ma patologie croniche in aumento 

Negli ultimi decenni la cardiologia ha rivoluzionato la prognosi dell’infarto. Terapie farmacologiche sempre più mirate, la diffusione dei defibrillatori e una gestione più rapida delle emergenze hanno ridotto drasticamente la mortalità. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of the American Heart Association, in 50 anni i decessi da infarto si sono ridotti dell’89%, un risultato che testimonia l’impatto straordinario della ricerca scientifica e dell’innovazione clinica. 

Ma se l’infarto è oggi meno letale, le malattie croniche del cuore sono in costante crescita. Lo scompenso cardiaco è aumentato dell’81%, le aritmie del 67% e l’ipertensione a lungo termine del 20%. Queste condizioni, sempre più diffuse con l’allungarsi della vita, mettono il cuore sotto un carico continuo che ne compromette progressivamente la funzionalità. 

La trasformazione è evidente anche nella distribuzione delle cause di morte cardiaca: nel 1970 le patologie croniche rappresentavano appena il 9% dei decessi cardiovascolari, oggi ne costituiscono il 47%. In particolare, i decessi legati alle aritmie sono cresciuti del 450%, quelli per insufficienza cardiaca del 146% e quelli per cardiopatia ipertensiva del 106%. Un quadro che descrive con chiarezza come il cuore, pur vivendo più a lungo, sia sempre più esposto al peso delle malattie croniche. 

Le malattie cardiovascolari in Italia: un sorvegliato speciale 

Nel nostro Paese, le malattie cardiovascolari rappresentano ancora una delle principali cause di morte, con un impatto che si riflette non solo sul piano sanitario ma anche su quello sociale ed economico. Secondo i dati dell’Osservatorio Cuore dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2021 le malattie del sistema circolatorio hanno provocato oltre 240.000 decessi, pari al 41,1% di tutte le morti registrate in Italia. Tra queste, le malattie ischemiche del cuore, come l’infarto miocardico, hanno rappresentato circa 81.400 decessi, ovvero quasi un terzo del totale. 

Le cifre diventano ancora più chiare se si osserva il dato medio annuo: in Italia le malattie cardiovascolari causano circa 224.000 morti ogni anno, che equivalgono a più di 600 decessi al giorno. Nonostante i grandi successi ottenuti dalla ricerca medica, il cuore continua a essere il “sorvegliato speciale” per eccellenza. 

Perché la prevenzione resta l’arma più efficace 

Se le terapie hanno ridotto drasticamente la mortalità immediata, la vera partita si gioca sulla prevenzione. Le istituzioni sanitarie internazionali, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ricordano che oltre l’80% delle malattie cardiovascolari potrebbe essere evitato intervenendo sui principali fattori di rischio.  

Le raccomandazioni includono l’adozione di una dieta equilibrata, ricca di alimenti vegetali e povera di grassi saturi, zuccheri e sale, la pratica regolare di attività fisica (almeno 150 minuti di esercizio moderato alla settimana), la cessazione del fumo e il monitoraggio costante della pressione arteriosa e dei livelli di colesterolo

Anche la gestione dello stress gioca un ruolo cruciale: l’eccessiva esposizione a situazioni stressanti, infatti, influisce negativamente sulla pressione e sul battito cardiaco, aumentando il rischio di sviluppare patologie a lungo termine. In questo senso, la prevenzione non deve essere intesa come un sacrificio, ma come un investimento concreto sulla propria qualità di vita e sulla possibilità di mantenere il cuore sano nel tempo. 

Cuore al centro: febbraio dedicato alla consapevolezza sulle malattie cardiovascolari 

malattie cardiovascolari

Il mese di febbraio si dedica al cuore, con una particolare attenzione alle malattie cardiovascolari, ancora oggi la prima causa di morte e un fattore di rischio verso danni permanenti e disabilità.  

Cosa sono le malattie cardiovascolari?

Le malattie cardiovascolari rappresentano un gruppo di patologie che possono influenzare la normale circolazione del sangue o il funzionamento del cuore. Tra le malattie più conosciute: 

  • Malattie cardiache coronariche (MCC), ovvero quelle che coinvolgono i vasi sanguigni (arterie coronarie) che forniscono sangue al cuore. L’accumulo di placche nelle pareti delle arterie coronarie può portare a condizioni come l’angina pectoris (dolore toracico) o l’infarto miocardico (attacco di cuore). 
  • Malattie cerebrovascolari che coinvolgono, invece, i vasi sanguigni che forniscono sangue al cervello. L’ictus è un esempio comune di malattia cerebrovascolare, che può essere causato da un’interruzione del flusso sanguigno al cervello (ictus ischemico) o da una rottura di un vaso sanguigno nel cervello (ictus emorragico). 
  • Malattie delle valvole cardiache che influiscono sulle valvole del cuore che regolano il flusso del sangue attraverso il cuore. Queste malattie possono includere stenosi (restringimento) o insufficienza (mancanza di tenuta) delle valvole. 
  • Insufficienza cardiaca, che si verifica quando il cuore non è in grado di pompare abbastanza sangue per soddisfare le esigenze del corpo. Può essere causata da diverse condizioni, tra cui malattie coronariche, ipertensione arteriosa e malattie delle valvole. 
  • Cardiomiopatie, ovvero i disturbi che colpiscono il tessuto muscolare del cuore, compromettendo la capacità del cuore di pompare sangue in modo efficiente. 

Queste malattie rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro paese: secondo un report del Ministero della Salute, queste sono responsabili del 34,8% di tutti i decessi (31,7% nei maschi e 37,7% nelle femmine). È previsto che questo numero accresca con il passare degli anni e la crescita della popolazione. Il Journal of the American College of Cardiology (JACC) ha registrato un aumento della mortalità da 12,4 milioni di decessi nel 1990 a 19,8 milioni del 2022. 

Quali sono le cause delle malattie cardiovascolari? 

Malattie cardiovascolari: a cosa sono dovute? 

Sono diversi i motivi che influenzano l’insorgenza delle malattie cardiovascolari. Queste combinano fattori genetici a quelli ambientali. 

I fattori di rischio includono tanto la storia familiare e individuale quanto lo stile di vita. Una predisposizione genetica o malattie pregresse possono accrescere la suscettibilità dell’individuo verso queste malattie, ma la combinazione con abitudini quotidiane scorrette ne aumentano notevolmente il rischio.  

Tra le patologie che possono influire sulla comparsa di malattie cardiovascolari troviamo l’ipertensione arteriosa (pressione alta), l’ipercolesterolemia o il diabete. 

Per quanto riguarda lo stile di vita, a gravare maggiormente sul cuore e il circolo sanguigno sono il fumo, una scorretta alimentazione o i casi di obesità. Inoltre, anche una vita sedentaria o alti livelli di stress possono influire negativamente sulla pressione sanguigna. 

Proprio a causa di questi fattori entra in gioco l’importanza di una costante prevenzione.

L’importanza della prevenzione 

Molti dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari sono modificabili attraverso l’adozione di azioni sane e responsabili. Mantenere una dieta equilibrata, esercitarsi regolarmente, evitare il fumo e moderare il consumo di alcol sono fondamentali per la prevenzione di queste malattie.  

A questo va aggiunto il continuo monitoraggio della propria salute: controllare regolarmente la pressione sanguigna, i livelli di colesterolo e altri fattori di rischio cardiovascolare con il supporto del proprio medico può aiutare a individuare tempestivamente eventuali problemi. 

Sebbene il controllo periodico sia consigliabile per ogni individuo, è particolarmente indicato per le persone sopra i 50 anni di età, dopo l’insorgere della menopausa per le donne e in generale qualora si presentino sospetti di malattie come, ad esempio, difficoltà respiratorie, giramenti di testa, o frequente presenza di dolore toracico.  

La nostra clinica si impegna a supportare i pazienti affetti da malattie cardiovascolari e a lavorare per migliorare le loro vite attraverso la diagnosi precoce, la cura e il trattamento. 

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