La sessualità è una dimensione fondamentale dell’esperienza umana, eppure viene spesso relegata ai margini del discorso pubblico, trattata come un argomento scomodo o esclusivamente clinico. Parlare di benessere sessuale significa invece riconoscere che corpo, desiderio, relazioni e identità sono elementi profondamente interconnessi, che meritano ascolto, rispetto e cura.
In occasione della Giornata internazionale del benessere sessuale, che si celebra ogni 4 settembre, è essenziale ampliare lo sguardo: non limitarsi alla prevenzione sanitaria, ma promuovere una cultura che abbracci la complessità della sessualità. Questo cambiamento richiede consapevolezza individuale, responsabilità collettiva, educazione affettiva, tutela dei diritti e ambienti inclusivi.
Cosa si intende per salute sessuale
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute sessuale come “uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale in relazione alla sessualità”. Un’espressione che, nella sua apparente semplicità, racchiude una visione più ampia: non si tratta solo di assenza di malattia, ma presenza di piacere, sicurezza, libertà e dignità.
La salute sessuale comprende:
- il diritto all’autodeterminazione del corpo;
- la possibilità di vivere relazioni consensuali e appaganti;
- l’accesso a informazioni scientificamente corrette;
- la protezione da violenze, coercizioni e discriminazioni.
Affrontare questo tema significa quindi parlare di equità, giustizia sociale e diritti umani. Il benessere intimo non è un privilegio, ma una condizione essenziale per una vita piena e libera.
Perché parlare di benessere sessuale è fondamentale
Il silenzio che circonda la sessualità è spesso il frutto di retaggi culturali, religiosi e educativi che l’hanno associata al peccato e alla vergogna. Questo silenzio genera insicurezza, alimenta stereotipi e ostacola l’accesso a cure e informazioni.
Aprire un dialogo sul benessere sessuale significa:
- decostruire tabù e normalizzare il linguaggio del corpo;
- promuovere l’alfabetizzazione sessuale fin dall’infanzia
- valorizzare il consenso come principio relazionale;
- offrire spazi sicuri per il confronto con professionisti.
I dati sulle infezioni sessualmente trasmissibili
In Europa, secondo l’ultimo rapporto epidemiologico 2023 del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), i casi sono in forte aumento.
- Gonorrea: quasi 97.000 casi confermati, con un incremento del 31% rispetto al 2022 e del 321% rispetto al 2014. Le fasce più colpite sono le donne tra i 20 e i 24 anni e gli uomini tra i 25 e i 34 anni; il 58% dei casi riguarda uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini (MSM).
- Sifilide: oltre 41.000 casi, con un aumento del 13% in un solo anno e un raddoppio rispetto al 2014. Il 72% delle diagnosi riguarda MSM.
- Clamidia: rimane l’infezione sessualmente trasmissibile batterica più diffusa, con oltre 230.000 casi nel 2023, particolarmente frequente tra le giovani donne di 20-24 anni.
Le nuove linee guida dell’OMS
A livello globale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente ampliato le proprie linee guida per la prevenzione e la cura delle infezioni sessualmente trasmissibili (IST), introducendo raccomandazioni mirate alla gestione delle infezioni asintomatiche e al miglioramento dell’erogazione dei servizi sanitari. Le nuove indicazioni prevedono:
- screening specifici per gonorrea e clamidia nei contesti ad alta prevalenza, con particolare attenzione a donne in gravidanza, adolescenti e giovani sessualmente attivi (10-24 anni), sex worker e MSM;
- controlli almeno annuali, o semestrali per le popolazioni più esposte;
- una maggiore integrazione dei servizi, anche attraverso strumenti digitali, e una sorveglianza più capillare della resistenza agli antibiotici.
Questi dati e aggiornamenti mettono in evidenza l’urgenza di rafforzare le strategie di prevenzione: campagne di informazione mirate, accesso facilitato ai test, vaccinazioni e trattamenti tempestivi. Allo stesso tempo, richiamano l’attenzione sulla necessità di politiche nazionali più aggiornate e inclusive, per colmare le lacune ancora presenti nella lotta alle IST.
Come migliorare la salute sessuale
Coltivare il benessere sessuale significa adottare comportamenti consapevoli che tutelano la salute, rafforzano la fiducia e favoriscono relazioni sane. Non si tratta di seguire regole rigide, ma di compiere scelte informate, nel rispetto di sé e degli altri.
1. Cura medica e prevenzione
- Visite regolari: ginecologi, andrologi, urologi o sessuologi permettono di monitorare la salute e affrontare eventuali problematiche in modo tempestivo. Un medico competente e accogliente diventa un alleato prezioso.
- Screening e test periodici: Pap test (test di Papanicolaou), l’HPV test (test per il papillomavirus umano), tamponi e test per le infezioni sessualmente trasmissibili ed epatiti, sono strumenti fondamentali di prevenzione. La frequenza e il tipo di esame vanno personalizzati in base all’età, allo stile di vita e alla storia clinica.
- Contraccezione consapevole: esistono molte opzioni (preservativi, pillola, spirale, impianti, metodi naturali). La scelta deve essere informata, condivisa e rispettosa delle esigenze individuali.
2. Educazione sessuale e affettiva
- Alfabetizzazione sessuale: conoscere l’anatomia, il funzionamento del desiderio, le dinamiche del consenso e le emozioni è fondamentale per vivere relazioni sane.
- Decostruzione dei miti: superare stereotipi come “il sesso è solo penetrazione” o “il piacere è uguale per tutti” libera la sessualità da modelli rigidi e spesso dannosi.
- Educazione continua: la sessualità evolve nel tempo. Informarsi, confrontarsi e aggiornarsi è utile a ogni età.
3. Comunicazione e relazioni
- Dialogo con il partner: parlare apertamente di desideri, limiti, fantasie e paure favorisce fiducia e complicità.
- Consenso esplicito e reciproco: il consenso è presenza attiva di volontà e non è solo assenza di rifiuto. Deve essere continuo, informato e revocabile.
- Gestione delle differenze: imparare a navigare le divergenze sessuali con empatia e rispetto è parte integrante del benessere relazionale.
4. Benessere psicologico e sessualità
- Accettazione del corpo: l’immagine corporea influisce profondamente sulla sessualità. Lavorare sull’autostima e sull’accettazione migliora il piacere e la sicurezza.
- Gestione dello stress e delle emozioni: ansia, depressione, traumi o difficoltà relazionali influenzano la vita sessuale. Il supporto psicologico è uno strumento prezioso.
- Sessualità e neurodivergenze: persone con ADHD, autismo o altre neurodivergenze vivono la sessualità in modi diversi. Serve un approccio inclusivo e personalizzato.
Sessualità e benessere: un diritto per tutti
Il benessere sessuale è parte integrante della salute individuale. Riguarda ogni persona, indipendentemente da età, genere, orientamento o condizione sociale.
Celebrare questa giornata significa affermare che prendersi cura della propria sessualità è un atto di responsabilità, di autodeterminazione e di amore verso sé stessi. È un invito a costruire una società più consapevole, rispettosa e libera.
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