Insonnia: sintomi, cause e strategie per ritrovare il sonno

Dormire bene non è un lusso, ma una condizione essenziale per la salute del corpo e della mente. 
Quando il sonno si interrompe o diventa difficile da raggiungere, emergono stanchezza, irritabilità e difficoltà di concentrazione: segnali tipici dell’insonnia, il disturbo del sonno più diffuso al mondo. 

Secondo la Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) e l’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS), circa un terzo della popolazione mondiale soffre di insonnia, e nel 10% dei casi la forma è così severa da richiedere un intervento terapeutico strutturato. 
In Italia, si stima che oltre 12 milioni di persone convivano con disturbi del sonno, ma quasi il 60% non ne parla mai con il proprio medico, rendendo l’insonnia una condizione ancora sottodiagnosticata e spesso non trattata correttamente. 

Cos’è l’insonnia e come si manifesta 

L’insonnia è la percezione soggettiva di un sonno insufficiente o di scarsa qualità, nonostante vi siano condizioni favorevoli per dormire. 
Può manifestarsi come: 

  • difficoltà ad addormentarsi (insonnia iniziale); 
  • risvegli frequenti durante la notte (insonnia centrale); 
  • risveglio precoce al mattino (insonnia terminale); 
  • sonno non ristoratore, accompagnato da affaticamento e calo dell’energia. 

L’insonnia si distingue in acuta (episodica, legata a eventi stressanti) o cronica, quando persiste per almeno tre notti a settimana per più di un mese. 

Sintomi notturni e diurni: quando il sonno non rigenera 

Chi soffre di insonnia non lamenta solo la difficoltà a dormire: durante il giorno può sperimentare stanchezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione e ridotta motivazione
Nei casi più gravi si osservano anche: 

  • cefalea e disturbi gastrointestinali; 
  • aumento del rischio di incidenti stradali e sul lavoro (fino a 4 volte superiore); 
  • riduzione delle performance lavorative e scolastiche; 
  • alterazioni dell’umore e tendenza alla depressione. 

La privazione cronica di sonno è associata a ipertensione arteriosa, obesità, diabete di tipo 2 e aumento del rischio cardiovascolare. 

Le principali cause dell’insonnia 

L’insonnia può avere origini multiple e spesso risulta dall’interazione di fattori biologici, psicologici e comportamentali. 

Insonnia primaria 

Non è legata a patologie organiche o psichiatriche. Le forme più note includono: 

  • insonnia psicofisiologica, legata a un circolo vizioso di tensione e paura di non dormire;
  • insonnia paradossale, in cui il paziente percepisce erroneamente di non dormire;  
  • insonnia idiopatica, presente fin dall’infanzia, con probabile base genetica. 

Insonnia secondaria 

Compare in relazione a: 

  • disturbi psichiatrici (ansia, depressione, stress post-traumatico); 
  • patologie internistiche (cardiopatie, ipertensione, disturbi tiroidei, reflusso gastroesofageo); 
  • dolore cronico, malattie reumatologiche, neurologiche o respiratorie; 
  • uso di farmaci (cortisonici, antipertensivi, teofillinici, stimolanti); 
  • abuso di caffeina, nicotina o alcol. 

Abitudini e stili di vita 

La scarsa igiene del sonno è una delle cause più comuni: orari irregolari, esposizione alla luce blu dei dispositivi elettronici, pasti abbondanti o attività mentale intensa prima di coricarsi alterano i ritmi circadiani e rendono più difficile addormentarsi. 

Le conseguenze: salute, sicurezza e qualità della vita 

Dormire male non significa solo sentirsi stanchi: 

  • aumenta di 2,5–4,5 volte il rischio di incidenti alla guida; 
  • riduce la produttività lavorativa e la concentrazione; 
  • favorisce disturbi dell’umore e riduce la qualità delle relazioni sociali; 
  • comporta un notevole impatto economico per la società in termini di costi diretti (visite, farmaci) e indiretti (assenze, calo di produttività). 

I pazienti insonni mostrano un maggior consumo di risorse sanitarie e un numero più elevato di giorni di malattia rispetto alla popolazione generale. 

Strategie e buone pratiche per ritrovare il sonno 

Ritrovare un sonno ristoratore è possibile, ma richiede un approccio personalizzato e costante. 

  1. Rivolgersi presto al medico o al centro del sonno per una diagnosi accurata. 
  2. Seguire le regole di igiene del sonno: rispettare orari regolari, evitare caffeina e schermi luminosi dopo le 21, creare un ambiente silenzioso e buio. 
  3. Esporsi alla luce naturale al mattino per regolare il ritmo circadiano. 
  4. Svolgere attività fisica regolare, ma non nelle ore serali. 
  5. Valutare il supporto psicologico, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia (CBT-I), riconosciuta come trattamento di prima scelta dalle linee guida internazionali. 

L’insonnia non è solo un disturbo del sonno, ma una condizione che può compromettere in profondità il benessere fisico e mentale. 
Riconoscerne i sintomi, individuare le cause e adottare strategie mirate significa ripristinare il naturale equilibrio del corpo e tornare a vivere notti serene.